Batafarano, Italo Michele (2013) Scuola e università in Italia negli anni della grande crisi ovvero la mentalità della bancarotta, tra ignoranza e inefficenza. In «Università notizie», vol. 33, n. 4 Firenze : [s.n.], pp. 17-20.
Abstract
Grosso modo dal Trecento fino alla meta del Seicento i giovani dell'Europa settentrionale vennero in Italia per affinare le proprie competenze nella lavorazione delle pelli, dei legno, delle stoffe, dei vetro e delle materie preziose; vennero anche per studiare, soprattutto medicina e scienze naturali, filologia e diritto nelle università italiane, allora di grande prestigio; scesero al sud delle Alpi, per imparare le tecniche pittoriche e a scolpire il marmo, per apprendere come si lavorassero tessuti e legnami, seta e pelli, per affinarsi nell'arte musicale, per conoscere i modi di vita a corte e l'arte della conversazione dotta, per avvicinarsi al mondo dei commercio e del sistema bancario. II culmine di questo modello italiano, all'avanguardia, in Europa, fu raggiunto nel Rinascimento. [... D]al 1648 al 1736 il sapere e le istituzioni italiane che lo promuovevano (scuole, accademie, università) erano arretrate dal primo posto all'ultimo nella graduatoria (oggi si dice: ranking) dei dotti e degli scienziati nell'Europa del Settecento.
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