Il Dipartimento Riformato: eccellente, cattivo o di compromesso?

Italo Michele, Battafarano (2012) Il Dipartimento Riformato: eccellente, cattivo o di compromesso? In «Università notizie», vol. 32, n. 4 Firenze : [s.n.], pp. 17-19.

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    Abstract

    Dopo l’ultima riforma universitaria della storia italiana (legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010, entrata in vigore il 29 gennaio 2011), le università hanno preso atto di dover abolire le Facoltà e organizzarsi in Dipartimenti. Ripensare una struttura universitaria unica, alla quale affidare ricerca e didattica, è indubbiamente un’occasione progettuale di notevole portata, perché rende possibile la costruzione di unità più piccole delle vecchie Facoltà, ma più compatte e più coerenti, al fine di raggiungere gli obiettivi di eccellenza scientifica, di qualità didattica e di efficienza amministrativa, con relativa riduzione dei costi e degli sprechi. Come si costruiranno i dipartimenti, dipenderà, ovviamente, dal modo in cui essi saranno definiti nei diversi statuti delle singole università, ferma restando la definizione dei compiti previsti dalla legge generale, prima ricordata. Se saranno ammessi dei Dipartimenti grandissimi, che sottintendono la prosecuzione mascherata delle vecchie facoltà, allora si avranno le solite trasformazioni all’italiana, che tutto modificano, ma nulla cambiano veramente. Se invece si opererà con saggezza, spirito innovatore e la necessaria dose di autocritica, allora l’università non potrà che avvantaggiarsene, professori e studenti in primo luogo, e il paese di riflesso.

    Item Type: Article in journal
    Department or Research center: Humanities
    Subjects: L Education > L Education (General)
    L Education > LF Individual institutions (Europe)
    Repository staff approval on: 08 Jan 2013 10:02

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